luogo, e razionalizzo a sua volta, pensando che molte cose erano accadute, nel corso delle ultime ventiquattro ore, e che lui era stanco, terribilmente stanco.

Finalmente, ora, Sam stava parlando con Rosen.

«Ora cercheremo di aumentare la velocita. Dovrebbe essere subito dopo l’alba, se non ci areniamo su qualche banco di sabbia.»

«Be’, fate attenzione,» rispose la voce gracchiante di Rosen, dall’altoparlante. «Il canale e pericoloso, ora.»

«Non scende niente per le rapide?»

«Niente, solo il legname. Le chiuse sono numerose. Non voglio fare niente di sospetto, a meno che non sia assolutamente necessario: ho passato anni e anni a stabilirmi qui, e a ottenere la piena fiducia, e basterebbe l’ombra di un dubbio…»

«Non mi sembra il sistema adatto per la mia barca,» disse Kovacs. «Abbiamo ancora un lungo viaggio da percorrere, e vorrei che arrivasse a destinazione con il fondo tutto d’un pezzo. Deve esserci qualche altro sistema.»

«Lasciatemi pensare,» disse Rosen.

Ci fu una lunga pausa, durante la quale egli cerco di trovare una soluzione. Gli uomini aspettavano, intorno alla radio, ansiosi.

Piuttosto timidamente, una voce parlo:

«Sono di nuovo Petto, del traghetto indiano.»

«Va bene. Cosa c’e?»

«Be’, ho avuto una… una specie d’idea. Il fiume e basso, ora, e il canale e stretto. Non dovrebbe essere molto difficile bloccarlo.»

«Avete un’idea precisa?» domando Hostetter.

«C’e una draga che lavora proprio alla fine della punta,» disse Petto. «Gli uomini vengono a passare la notte al villaggio, cosi non dobbiamo temere che qualcuno anneghi. Ora, se vi riuscisse di passare di la quando sara ancora buio, e io fossi pronto a lasciare libera la draga… il fiume fa una curva, qui, e la corrente farebbe ruotare la draga, e la porrebbe di traverso, e scommetto che neppure una canoa potrebbe passare, prima che la draga venga recuperata.»

«Petto,» disse Sam, «Siete una meraviglia. Avete sentito, Rosen?»

«Ho sentito. Sembra una soluzione.»

«Lo e,» disse Kovacs. «Ma quando arriveremo li, fateci passare dalle chiuse in fretta, per precauzione.»

«Saro pronto,» disse Rosen. «Ci vediamo.»

«Benissimo,» disse Sam. «Petto?» Cominciarono a parlare, discutendo di segnali e di tempi, parlando delle condizioni del canale tra la loro posizione attuale e il traghetto indiano. Kovacs si volto, e guardo Len ed Esau.

«Venite,» disse. «Ho un lavoro per voi. Sapete qualcosa sui motori a vapore?»

«Qualcosa,» disse Len.

«Benissimo. Tutto quello che dovrete fare e di tenere acceso il fuoco. Abbiamo fretta.»

«Certo,» disse Len, lieto di avere qualcosa da fare. Era molto stanco, ma poteva accettare di stancarsi ancora di piu, se questo avesse impedito alla sua mente di girare e girare intorno ai vecchi ricordi e ai pensieri sgradevoli, e di vedere l’immagine del volto di Dulinsky morente, che gia cominciava a confondersi con il ricordo del volto di Soames. Sali la scaletta, seguendo Kovacs. Nella cabina, scoprirono che Amity doveva essersi addormentata, perche non si mosse, quando essi passarono. Esau si muoveva in punta di piedi, e lanciava occhiate nervose alla coperta che copriva la cuccetta della ragazza. Per un momento, furono sfiorati dall’aria notturna, piu fresca e pulita, e poi scesero di nuovo nel pozzo, dove si trovava il motore. La trovarono un odore di ferro rovente e di carbone, e un uomo rosso e sudato con una grossa pala, che si spostava continuamente da un punto all’altro. Kovacs disse:

«Ti ho portato degli aiutanti, Charlie. Dobbiamo andare svelti.»

Charlie annui.

«Ci sono delle altre pale, da questa parte.» Apri lo sportello, e comincio ad ammucchiare il carbone. Len si tolse la camicia. Esau comincio a farlo, ma si fermo, guardando il meccanismo.

«Credevo che fosse diverso.»

«Che cosa?» domando Kovacs.

«Be’, il motore. Voglio dire che, venendo da Bartorstown, potete avere tutti i tipi di motori che volete, e pensavo…»

Kovacs scosse il capo:

«Legna e carbone sono gli unici combustibili esistenti. Dobbiamo usare quelli. Inoltre, ci si ferma in moltissimi posti, lungo il fiume, e molte persone salgono a bordo, e la prima cosa che vogliono vedere e il motore. Lo riconoscerebbero in pochi secondi, se fosse differente dai soliti. E se si guastasse? Cosa fareste, mandereste a prendere i pezzi mancanti fino a Bartorstown?»

«Gia,» disse Esau. «Gia, penso che abbiate ragione.» Era visibilmente deluso. Kovacs se ne ando. Esau fini di togliersi la camicia, prese una pala, e si mise al lavoro, accanto a Len. Alimentarono il fuoco, mentre Charlie si occupava dello sfiatatoio, e teneva d’occhio la valvola di sicurezza. Il tonfo del pistone si fece sempre piu veloce, e la barca acquisto velocita, seguendo la corrente. Finalmente Charlie disse loro di riposarsi per un momento, e si fermarono, appoggiati alle pale, coperti di sudore e rossi in viso. Ed Esau disse:

«Temo che Bartorstown sia molto diversa da come l’avevamo immaginata.»

«Come tutto il resto, immagino,» disse Len.

Passo un tempo infinitamente lungo prima che un uomo scendesse a dire che la corsa era finita, e che Len ed Esau potevano sospendere il loro lavoro. I due si arrampicarono sul ponte, e Len senti l’urto sulla barca, mentre il mozzo della ruota veniva invertito. Non era la prima volta che questo accadeva, durante la notte, e Len penso che Kovacs doveva avere, o essere egli stesso, il diavolo come pilota.

Si appoggio alla parete della cabina, rabbrividendo nella fresca aria notturna. Era l’ora pigra e oscura nella quale la luna aveva gia lasciato il cielo, e il sole non era ancora salito a darle il cambio. La riva era una bassa macchia nera, con una cornice di nebbia fluttuante nel buio. Davanti sembrava curvarsi, come una parete solida, come se il fiume terminasse la, e tra un momento la barca si sarebbe scontrata con quella parete invalicabile. Len sbadiglio, e ascolto il concerto delle rane. La barca giro, seguendo la curva del fiume. Nell’ansa della curva c’era un villaggio, e le forme quadrate delle case s’intravvedevano appena. Vicino alla punta ardevano due luci rosse, apparentemente sospese nell’aria, a mezza altezza.

A prua venne mostrata una lanterna, e coperta tre volte in rapida successione. Da un punto molto in basso, a livello delle acque, giunse la risposta, una serie di brevi lampi di luce. Conoscendone l’esistenza, Len pote scorgere vagamente una canoa con un uomo a bordo, e poi, improvvisamente, la vasta, spettrale forma di una draga parve balzare contro di lui dalle tenebre. Scivolo oltre, una massa scheletrica simile a una casa diroccata posata su di una piattaforma bassa, massiccia, dai grandi contrappesi di ferro. Poi fu dietro di loro, e Len osservo le luci rosse di posizione. Per molto tempo non parvero muoversi, e poi gli parve che si spostassero un poco, e poi un poco di piu, e alla fine con una lentezza inesorabile e massiccia descrissero un lungo arco verso la riva opposta e si fermarono, e il rumore risuono nel fiume silenzioso un attimo dopo.

Esau disse:

«Saranno fortunati, se riusciranno a tirarla fuori di la prima di ventiquattro ore.»

Len annui. Ora sentiva allentarsi la tensione, o forse questa sensazione era dovuta al fatto che per la prima volta, dopo molte settimane, si sentiva al sicuro. Ora gli uomini di Refuge non potevano seguirlo, e gli avvertimenti che avrebbero potuto mandare lungo il fiume sarebbero arrivati troppo tardi per fermarli.

«Ora penso di riposare un poco,» disse, e ando nella cabina. Amity era sempre addormentata, dietro la tenda che la riparava. Len scelse la cuccetta piu lontana da quella della giovane donna, e si addormento quasi immediatamente. L’ultimo pensiero che baleno nella sua mente fu quello di Esau che diventava padre, e non pareva una cosa giusta o possibile, in un certo senso. Poi il volto di Watts s’intrufolo nei suoi pensieri, e si sollevo intorno un tremendo odore di umidita, e di pesce. Len si sentiva soffocare, e piangeva, e poi l’oscurita scese in dense volute sopra di lui, immobile e silenziosa e profonda.

16.

Attraversarono il canale il mattino dopo, insieme a una lunga processione di zattere, rimorchiatori, barche a vapore, chiatte, che scendevano con la corrente fino al golfo, grandi barche di mercanti che sembravano i carri che percorrevano le vie polverose di terraferma, andando in piccoli paesi solitari serviti soltanto dalle strade d’acqua. Fu una lenta avanzata, quella, anche se Kovacs disse che Rosen li faceva passare attraverso le chiuse con una rapidita superiore al normale, e c’era molto tempo da trascorrere seduti, a guardarsi intorno, con le mani in mano. Il sole era spuntato in un mare di nebbia. La nebbia si era diradata, ora, ma il caldo era cambiato, non era piu il caldo asciutto e limpido del giorno prima. C’era foschia, l’aria era afosa e pesante, e bastava il minimo movimento per coprire il corpo di sudore. Kovacs fiuto l’aria, e disse che minacciava tempesta.

«Verso la meta del pomeriggio,» disse Hostetter, osservando il cielo con occhi socchiusi.

«Gia,» disse Kovacs. «Sara meglio trovare un ormeggio sicuro.»

Se ne ando, intento a dirigere i lavori sulla sua barca. Hostetter era seduto sul ponte, nell’ombra sottile e precaria offerta dalla tettoia della cabina, e Len sedeva accanto a lui. Amity era ritornata nella sua cuccetta, ed Esau era con lei. Di quando in quando, Len riusciva a sentire il mormorio delle loro voci, attraverso le finestrelle lunghe e strette, ma non si riusciva a cogliere neppure una parola.

Hostetter segui con lo sguardo Kovacs, con una certa invidia, e poi abbasso lo sguardo sulle proprie mani, grandi e callose, mani che avevano stretto per tutta la vita le redini dei cavalli.

«Mi mancano molto,» disse.

«Che cosa?» domando Len, che era immerso nei suoi pensieri.

«I miei cavalli. Il carro. Mi sembra strano, dopo tanti anni, restarmene qui seduto, senza fare niente. Non sono sicuro che mi piacera.»

«Credevo che foste contento di tornare a casa.»

«Si, infatti. Ed era tempo, davvero, perche ancora ci sono molti dei miei vecchi amici. Ma questa faccenda di condurre due vite ha degli inconvenienti, delle trappole nelle quali e facile cadere. Sono stato via da Bartorstown per quasi trent’anni, ormai, e in tutto quel tempo ci sono tornato soltanto una volta. Dei posti come Piper’s Run sono casa mia, adesso, quasi quanto il posto dove sono nato. Sai, quando ho annunciato, l’estate scorsa, che mi ritiravo dal lavoro attivo, a Piper’s Run mi hanno chiesto di stabilirmi tra loro… e vuoi sapere una cosa? Ho provato la tentazione di accettare.»

Rimase pensieroso, guardando gli uomini al lavoro sul ponte e intorno alle chiuse senza realmente vederli.

«Suppongo che ritornera tutto come prima, per me,» disse. «Dopotutto, il posto dove si e nati e cresciuti e uno solo… eppure mi sembrera strano, dover ricominciare a radermi la barba. E porto questi vestiti da tanto tempo…»

L’acqua usciva gorgogliando dalla chiusa, e la barca affondava lentamente, tanto che si doveva sollevare il capo per vedere la sommita dell’argine. Il sole batteva implacabile, e non c’era un soffio di vento ad alleviare la calura, in quella sacca chiusa. Len socchiuse gli occhi, e tiro indietro i piedi, perche erano al sole e bruciavano.

«Chi siete, voi?» domando.

Hostetter si volto a fissarlo.

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